Raphael Mechoulam: tutti i segreti di chi ha scoperto il THC e il CBD

chi ha scoperto il CBD? La cannabis è utilizzata dagli esseri umani da migliaia di anni. Fin dai tempi
antichi infatti l’uomo ha scoperto alcune delle sue principali applicazioni olistiche
– interessante sapere che nel XIX secolo la regina Vittoria usò proprio la cannabis
indiana per la sua emicrania! – e spesso è stata utilizzata come fonte di cibo,
cordame e carta. E’ però soltanto nell’ultimo secolo che l’uomo ha iniziato davvero
a svelare alcuni dei suoi segreti più profondi.
Negli ultimi anni infatti abbiamo assistito ad importanti dibattiti sugli aspetti
legali, sociali e medici inerenti la cannabis. Questo crescente interesse ha portato
anche anche ad un aumento del numero di ricerche e ricercatori, che hanno
come obiettivo quello di studiare sempre più a fondo le qualità della pianta di
canapa.
Tra questi nessun ricercatore ha contribuito così tanto alla ricerca quanto il dottor
Raphael Mechoulam, tanto da essere ormai noto come il “padre della ricerca
sulla cannabis”. Il dottore Mechoulam ha infatti scoperto il THC ed ha contribuito
in modo significativo a identificare i componenti del sistema endocannabinoide.
In questo articolo andremo a ripercorrere le sue più grandi scoperte, per capire
più da vicino cosa si nasconde dietro le innumerevoli qualità della cannabis.

Chi ha scoperto il CBD ?

Raphael Mechoulam è nato a Sofia – Bulgaria – nel 1930. A causa della
proclamazione delle leggi razziali, suo padre – un medico che lavorava in un
ospedale della città – venne deportato nei campi di concentramento, dove riuscì a
sopravvivere.
Fu nel 1949, quando l’intera famiglia emigrò in Israele, che Raphael Mechoulam
iniziò ad intraprendere gli studi in chimica. Laureato nel 1952, sei anni dopo
ottenne il dottorato al Weizmann Institute. In seguito ad una brevissima

esperienza al Rockefeller Institute di New York, decise di rientrare in patria per
lavorare al Weizmann Institute e passare poi al Hebrew University of Jerusalem.
A fine del 2013 il dottor Mechoulam ha ricevuto un dottorato ad honorem da parte
della commissione della Ben-Gurion University grazie agli alti meriti nella ricerca
scientifica sui cannabinoidi, che hanno caratterizzato tutta la sua carriera.
Ecco quali sono state le parole esatte durante il conferimento del dottorato ad
honorem:
“Nel profondo apprezzamento di un eminente scienziato che studia la chimica
dei materiali di origine vegetale e le loro funzioni medicinali, uno scopritore del
principio attivo nella pianta di cannabis, il tetraidrocannabinolo, e cannabinoidi
endogeni nel cervello umano, la cui ricerca innovativa ha stabilito la fondazione
per la ricerca dei cannabinoidi a livello globale; In riconoscimento di un
ricercatore poliedrico il cui lavoro comprende sia ricerca di base, sia applicata, e
spazia dall’analisi chimica dei prodotti naturali per i loro effetti psico-fisiologici
sul corpo umano, alla scoperta dei recettori e dei materiali nel cervello umano
per lo sviluppo di terapie per le malattie croniche e l’alleviamento della

sofferenza”.

Ad oggi il dottor Mechoulam è noto a tutti come il padre della ricerca
cannabinoidi. Nel 1964, Dopo aver sintetizzato per primo il THC, Raphael
Mechoulam ha dedicato il resto della sua vita a studiare la cannabis e i suoi
molteplici usi nella medicina, pubblicando quasi 400 studi scientifici, metà dei
quali sui cannabinoidi.
Nel 1982 la sua tesi sulla legalità della cannabis è diventata celebre. Lo stesso
Raphael Mechoulam ha sostenuto che se la cannabis fosse legale, questa
sostituirebbe immediatamente il 10-20% di tutti i medicinali farmaceutici.
“All’inizio abbiamo studiato i componenti della pianta: THC, CBD e così via,
isolandoli, analizzando i materiali di cui è composta la pianta, la biochimica ed
altro. Questo era l’inizio e molte persone non hanno capito che c’era molto più di

questo”.

Nel 1992 il suo laboratorio è stato poi protagonista di un’altra scoperta storica: uno
dei suoi colleghi è stato il primo a scoprire una sostanza chimica molto simile al
THC e che è presente nel cervello umano. Si tratta dell’anandamide, un acido
grasso che fa da neurotrasmettitore. Tra i suoi effetti benefici il suo significativo
contributo a sopprimere la proliferazione delle cellule tumorali.
Ancora oggi, il dottor Mechoulam continua i suoi studi a favore della ricerca sulla
marijuana in medicina, soprattutto in Israele dove la cannabis è legale a livello
terapeutico – anche se il tema è ancora molto dibattuto.

Scopri di più su chi ha scoperto il CBD: 

Il primo studio clinico sugli effetti del CBD

Il dottor Raphael Mechoulam ha dichiarato in più interviste come la ricerca scientifica sulla cannabis in realtà sia stata intrapresa con estrema lentezza. Quando ha iniziato le sue ricerche, a causa del clima politico vi erano delle conseguenze dirette sulle possibilità dei ricercatori di poter reperire la canapa al fine di condurre correttamente i propri. Non è un caso che riuscì a pubblicare il primo studio clinico sugli effetti del CBD – che aveva come soggetti destinatari otto pazienti epilettici – solo nel 1980, ben 17 anni dopo avere scoperto il principio attivo. In quel primo esperimento ben metà degli 8 partecipanti non manifestarono più le tipiche convulsioni legate all’epilessia durante tutto il periodo di assunzione di CBD, mentre nelle settimane successive all’esperimento tre pazienti mostravano netti miglioramenti, che si ripercuotevano soprattutto nella vita di tutti i giorni. Non solo, ma ad oggi alcuni studi stanno analizzando quelle che possono essere le potenzialità del CBD e del THC nel trattare il cancro. Lo stesso Raphael Mechoulam ha dichiarato come ci siano molte persone che utilizzano proprio i cannabinoidi per questa malattia, ma come in realtà non ci sia un singolo studio pubblicato a livello clinico. Queste le sue parole: “Per me è una vergogna ed una disgrazia nei confronti del progresso medico generale che non ci sia un singolo clinical trial pubblicato: possiamo solo dire che non ne sappiamo praticamente nulla. Il fatto che ci siano pazienti che raccontano di avere assunto cannabis e che questa ha funzionato per il loro glioma non è medicina”.

Raphael Mechoulam e la scoperta degli endocannabinoidi

La sintesi dei cannabinoidi elaborata dal dottor Mechoulam, due decenni dopo riuscì a condurlo alla scoperta del sistema endocannabinoide umano. Non è azzardato o pretenzioso ammettere che è proprio grazie alle sue ricerche ed alle sue scoperte che finalmente la scienza comincia a capire l’incredibile relazione tra cannabinoidi e fisiologia umana. Quello che Mechoulam ha scoperto in ultima analisi, è che i cannabinoidi tendono a legarsi a recettori che si trovano in diverse aree del cervello e in altri organi vitali dell’uomo. Questo legame chimico è in grado di scatenare diverse reazioni che possono causare effetti anche molto diversi tra loro: dai benefici anti-infiammatori fino alla paranoia. In sintesi, Mechoulam è riuscito a capire che non è casuale il fatto che gli esseri umani usino i cannabinoidi. Proprio nel 1992 ha scoperto che l’uomo produce naturalmente i nostri cannabinoidi interni, che rappresentano importanti sostanze per la regolazione della memoria del dolore, dell’umore e di molto ancora.

La ricerca moderna dopo aver scoperto il cbd

Il dottor Mechoulam continua attivamente ancora oggi la sua ricerca sui cannabinoidi endogeni, tanto che lui stesso li ritiene essere il cosiddetto “passo successivo” nella ricerca sulla cannabis. Raphael Mechoulam crede che questi cannabinoidi abbiano un grande potenziale medico e che svolgono un ruolo importante nell’ambito della biologia umana. Mechoulam ha infatti messo in relazione i cannabinoidi con il recupero da lesioni traumatiche al cervello causate da attività dei vasi sanguigni e con i processi di recupero dalle dipendenze.
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