Introduzione:
La cannabis come fonte di energia è stata oggetto di numerose controversie nel corso della storia, con la nascità del proibizionismo ma in particolare negli Stati Uniti è stata oggetto di una lunga e complessa battaglia legale. Nel corso degli anni, infatti, sono state condotte diverse ricerche sulla sostanza, che hanno portato a conclusioni contrastanti. Nonostante ciò, la cannabis è stata oggetto di una forte campagna di proibizionismo, che ha portato alla sua criminalizzazione e alla sua inclusione nella lista delle sostanze stupefacenti. In questo articolo si ripercorrono le tappe di questo processo, dalla nascita delle prime ricerche fino alla criminalizzazione.
La nascità del proibizionismo:
Nel 1944, il sindaco di New York, Fiorello La Guardia, si avvalse di una Task Force per studiare gli effetti della cannabis. Gli studi condotti portarono a risultati contrastanti rispetto alle opinioni comuni dell’epoca, che associavano la cannabis a comportamenti violenti e criminali. Nonostante ciò, la cannabis continuò ad essere oggetto di una forte campagna proibizionista, che culminò con la sua inclusione nella lista delle sostanze stupefacenti dell’ONU.
La cannabis come fonte di energia:
Nel 1942, Harry Ford presentò la sua “Hemp car”, la prima automobile interamente ecologica, alimentata con l’etanolo di canapa. Nonostante il grande potenziale di questo progetto, che avrebbe potuto rappresentare un’alternativa ecologica importante, non riuscì ad avere successo a causa degli interessi dell’epoca legati alle risorse petrolifere.
La criminalizzazione della cannabis:
Negli anni ’60, la campagna di repressione contro la cannabis si intensificò, portando alle prime condanne per l’uso e la circolazione della sostanza. Il numero di casi giudiziari collegati alla marijuana crebbe notevolmente, fino a raggiungere i 169 mila solo nel 1960. Nonostante la cannabis continuasse ad essere oggetto di diverse ricerche, che portavano a conclusioni contrastanti, la campagna proibizionista continuò ad intensificarsi, fino alla sua criminalizzazione.
Conclusioni:
La storia della proibizione della cannabis negli Stati Uniti è lunga e complessa, e ha avuto inizio con le prime ricerche sulla sostanza, che hanno portato a conclusioni contrastanti. Nonostante gli studi condotti non dimostrassero una correlazione tra l’uso della cannabis e comportamenti violenti o criminali, la campagna proibizionista si intensificò negli anni ’60, portando alla sua criminalizzazione. Oggi, la cannabis è ancora oggetto di discussioni e controversie, e molti paesi stanno riconsiderando la propria politica in materia di cannabis.