Introduzione: La storia millenaria della cannabis
La cannabis Sativa, conosciuta comunemente anche con i nomi “marijuana” o “ganja”, è una sostanza il cui utilizzo risale a circa 10.000 anni fa. Tuttavia, è probabile che la pianta fosse già conosciuta durante l’epoca paleolitica. La zona di origine della cannabis sembra essere quella dell’Asia centrale, ma diverse tracce della pianta sono state rinvenute anche in altre regioni del mondo, come l’estremo Oriente, il bacino mediterraneo, l’Africa, il Nord Europa, l’Australia e le Americhe.
L’uso farmacologico e medianico della cannabis nelle antiche popolazioni cinesi
La Cina del 200 a.C. fu tra le prime popolazioni a sperimentare e analizzare l’ampio ventaglio di utilizzi che la cannabis poteva offrire. Inizialmente, la pianta cresceva in maniera spontanea in quei territori, e veniva utilizzata principalmente come cura per malattie e disturbi fisici. Durante l’impero di Shen Nung, fu realizzato uno dei primi trattati medici sulla cannabis e le conseguenti modalità di lavorazione e assunzione. Con ogni probabilità, furono le prime civiltà cinesi, tra il I e II sec. a.C., a trasmettere i saperi sulla sostanza ad altre popolazioni millenarie tra le quali se ne attesta l’uso, come quella indiana, frigia e antico-assira.
La cannabis nell’antica India: dalle proprietà terapeutiche ai riti religiosi
In India, gli effetti della cannabis erano apprezzati per lo più grazie alle loro conseguenze allucinogene nei riti e nelle cerimonie religiose, fino a sfociare nel tantrismo. Alcuni antichissimi inni sacri indiani ricordati col nome di “Atharva Veda, RigVeda e Susruta” risalenti al 1400-1000 a.C. parlano di una sostanza chiamata “soma” utilizzata per lo più durante i cerimoniali a sfondo religioso e meditativo, gli effetti descritti sembrano riferirsi, con certezza quasi assoluta, a quella che ad oggi viene appunto definita marijuana.
La cannabis nel mondo greco e in altre società antiche del Mediterraneo
I nostri antenati Greci, invece, amavano e idealizzavano il vino e non utilizzavano la marijuana per uso ricreativo, tuttavia ci sono molti testi che attestano l’utilizzo della cannabis nelle società antiche del Mediterraneo. Ad esempio, i Persiani facevano uso di una bevanda chiamata “bang” che conteneva cannabis, mentre i Fenici utilizzavano la pianta per produrre cordami e tessuti resistenti. Anche nella cultura egizia, la cannabis era presente come sostanza medicinale, ma anche come ingrediente per produrre cosmetici e unguenti.
La lavorazione della canapa in Turchia e in altre regioni del globo
In molte altre parti del mondo, come la Turchia, la cannabis veniva coltivata principalmente per la lavorazione della canapa, utilizzata per produrre tessuti, carta, corde e altri oggetti. La lavorazione della canapa divenne un’importante attività economica, soprattutto durante il Medioevo e il Rinascimento.
Conclusioni: la fallacia del proibizionismo contro la cannabis
La cannabis è stata utilizzata dalle società umane fin dai tempi antichi per diversi scopi, da quelli medicinali a quelli religiosi e culturali. Tuttavia, nel corso del XX secolo, il proibizionismo ha portato alla criminalizzazione della pianta, impedendo la ricerca scientifica sui suoi utilizzi terapeutici e creando un mercato illegale. Solo negli ultimi anni, alcune società stanno riconsiderando il proibizionismo nei confronti della cannabis, aprendo la strada alla legalizzazione del suo utilizzo per scopi medici e ricreativi. Tuttavia, la regolamentazione e il controllo della produzione e della vendita di cannabis sono ancora in fase di discussione, e si pone la necessità di considerare attentamente gli effetti a lungo termine di queste politiche.